Denunciare un medico

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Quando e come denunciare un errore medico

Gli errori di un medico causati da negligenza o imperizia rientrano nel grande tema della malasanità. In questi casi è possibile, con l’aiuto di un avvocato, denunciare il medico e ottenere un risarcimento per il danno causato dal suo errore

    Quando e come denunciare un errore medico

    Gli errori di un medico causati da negligenza o imperizia rientrano nel grande tema della malasanità. In questi casi è possibile, con l’aiuto di un avvocato, denunciare il medico e ottenere un risarcimento per il danno causato dal suo errore

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      Errori medici causati da negligenza e imperizia

       

      Ogni anno in Italia si contano circa 34mila denunce per malasanità e se venisse accertata in tutti i casi la colpa medica, servirebbero oltre 2 miliardi di euro per affrontare la mole di risarcimenti che ne deriverebbe.

      È possibile denunciare un errore medico nel caso in cui questo commetta un errore che possa causare un danno, lieve o grave, o addirittura la morte del paziente a causa di negligenza o imperizia. Ad esempio, è possibile sporgere denuncia contro un medico nei casi in cui la malattia di cui il paziente è affetto peggiori a causa di una diagnosi tardiva, classificata come negligenza medica.

      Il paziente è legittimato anche a segnalare un medico di base in alcuni casi: se il medico presenta un atteggiamento svogliato e disinteressato o viene meno ai suoi obblighi è diritto, e dovere, dell’utente segnalare il disservizio all’Azienda Sanitaria. È possibile presentare il reclamo all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Asl entro 15 giorni inviando una lettera o una mail oppure recandosi di persona presso l’ufficio, il responsabile ha l’obbligo di rispondere entro 30 giorni. Se il reclamo non risulta sufficiente, l’utente può denunciare un medico avvalendosi dell’aiuto di un avvocato e di un medico legale.

       

      Come denunciare un errore medico

       

      Oltre a rivolgersi ad un avvocato esperto in malasanità, un’altra figura chiave per avviare la pratica di denuncia è il medico legale in quanto solamente un medico può accertare l’eventuale errore di un altro medico.

      Anche il paziente, ovviamente, deve contribuire facendo la sua parte fornendo qualsiasi documento che potrebbe essere in grado di dimostrare che sussista realmente un caso di malasanità che abbia arrecato un danno. A tal fine è importantissimo essere in possesso di eventuali:

       

      • Lastre
      • Cartelle cliniche
      • Ricevute che dimostrino di aver effettuato determinate analisi, visite o terapie e i loro risultati
      • Scontrini riguardanti prestazioni sanitarie
      • Ogni altro tipo di documento che potrebbe essere utile a ricostruire il percorso di cura.

      L’iter di denuncia

       

      Se, tramite la perizia effettuata sulla base della documentazione medico-sanitaria fornita, emergono le condizioni necessarie per intraprendere una denuncia, ovvero si configura un possibile caso di malasanità, può partire l‘iter per la richiesta risarcitoria. Come prima cosa, si parte da una negoziazione con le strutture mediche coinvolte ed eventuali compagnie assicurative. In questo caso parliamo di vertenza stragiudiziale.

      Nei casi in cui tale negoziazione non porti al raggiungimento di un accordo di risarcimento tra le parti, l’avvocato proporrà una domanda di mediazione attraverso gli organi preposti dalla legge. Se anche in seguito alla mediazione il contenzioso non viene risolto, si procederà con la citazione in giudizio dei medici e delle strutture sanitarie coinvolte, in modo da giungere ad una sentenza in merito alla richiesta di risarcimento danni per malasanità.

      Quando si vuole denunciare un errore medico è importante fare attenzione anche ai tempi di prescrizione: la richiesta di risarcimento danni nei confronti del medico infatti deve essere fatta rispettando i tempi dettati dalla legge, ossia entro 5 anni dal momento in cui il danno si è manifestato.

       

      Cosa si può ottenere denunciando un medico

       

      Il risarcimento che si può ottenere dalla denuncia di un medico viene suddiviso in:

      • Patrimoniale, ovvero quello specifico danno che arreca alla vittima una perdita di natura esclusivamente economica e che dunque attiene e lede direttamente il patrimonio della vittima e a sua volta poi si divide in lucro cessante e danno emergente. Per danno emergente si intende la diminuzione nella sfera patrimoniale del danneggiato intervenuta a seguito del caso di malasanità (ad es: spese mediche sostenute), per lucro cessante, invece, si intende la perdita di reddito derivante dal mancato guadagno patrimoniale che il soggetto avrebbe conseguito se non fosse stata vittima di malasanità (mancato guadagno futuro).
      • Non patrimoniale, ovvero il danno che non va a ledere direttamente la sfera patrimoniale della vittima ma che va a ledere la sfera personale della stessa.Il danno non patrimoniale in virtù di quanto affermato dalla costante giurisprudenza è un danno tripolare, composto dal danno biologico che tutela l’integrità psicofisica della persona, il danno morale che consiste nella sofferenza interiore soggettiva che la vittima subisce a causa della lesione subita e il danno esistenziale che si configura come il danno alla personalità, all’esistenza, al regolare svolgimento delle attività umane quotidiane. La giurisprudenza riconosce la ha personalizzazione del danno non patrimoniale, la quale è sempre possibile richiedere al giudice, ai sensi di quanto affermato dalla nota informativa che accompagna le tabelle del 2009 del Trib. di Milano ove sussistano particolarità del caso di specie tale da rendere necessario un aumento del risarcimento.

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