Licenziamento discriminatorio

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Come agire in caso di licenziamento discriminatorio

Nei casi di licenziamento discriminatorio il lavoratore che lo subisce può agire in giudizio per presentare un ricorso, essere reintegrato e ottenere il risarcimento.






    Come agire in caso di licenziamento discriminatorio

    Nei casi di licenziamento discriminatorio il lavoratore che lo subisce può agire in giudizio per presentare un ricorso, essere reintegrato e ottenere il risarcimento.

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      Una lavoratrice si assenta dal lavoro per sottoporsi alla pratica dell’inseminazione artificiale e viene licenziata. La donna decide di fare ricorso e la Corte di Cassazione si esprime sulla questione con la sentenza n. 6575 del 5 aprile 2016. La Suprema Corte giudica il licenziamento nullo in quanto avvenuto per motivi discriminatori; l’inseminazione artificiale infatti è una pratica che può riguardare solo le donne e il caso rientra quindi nella discriminazione di genere.

       

      In quali casi si tratta di licenziamento discriminatorio?

       

      Rientrano tutti quei casi nei quali il licenziamento avviene per motivi di:

      • credo politico o religioso
      • appartenenza ad un sindacato
      • questioni razziali
      • sesso, età o handicap

      Ad esempio se una donna viene licenziata perché indossa l’hijab (tipico indumento delle donne islamiche) sul posto di lavoro, si è di fronte a un caso di licenziamento discriminatorio.

      Il licenziamento per discriminazione è sempre illecito e da annullare, quindi chiunque lo abbia subito ha il diritto di agire in giudizio.

       

      Cosa fare se si è licenziati per motivi discriminatori

       

      La prima cosa da fare in questi casi è quindi rivolgersi ad un avvocato che conosca bene la normativa e i tempi con cui presentare il ricorso nei termini fissati dalla legge e che possa aiutare a raccogliere le prove con cui dimostrare l’intento discriminatorio del datore di lavoro.

       

      Cosa comporta il ricorso contro il licenziamento discriminatorio?

       

      Secondo l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori il licenziamento, se giudicato discriminatorio, comporta:

      • La reintegrazione del lavoratore
      • La condanna del datore di lavoro al risarcimento del danno
      • La condanna del datore di lavoro al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali per il periodo intercorso tra il licenziamento e la reintegrazione.

      Anche in Emilia Romagna si verificano casi di licenziamento discriminatorio:

      ______

       

      • Un fattorino a Bologna viene licenziato per essersi iscritto al sindacato

      https://www.lettera43.it/rider-licenziato-glovo/?refresh_ce

      • Lavoratore è licenziato dal supermercato dove lavorava perché malato di cancro

      https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/malato-cancro-licenziato-1.4386533

      • Un sindacalista viene licenziato a Ferrara, il giudice obbliga l’azienda a reintegrare il lavoratore e a pagare le mensilità non percepite

      https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/30/sindacalista-licenziato-a-ferrara-tribunale-rigetta-anche-il-nuovo-ricorso-della-multinazionale-basell-resta-la-condanna/4066746/

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