Risarcimento danni per errata diagnosi

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Risarcimento danni per errata diagnosi

Le diagnosi sbagliate da parte dei medici rientrano tra i casi di malasanità. In determinati casi, il paziente può, quindi, richiedere un risarcimento danni per errata diagnosi (ad esempio quando l’errore abbia comportato, per la gravità della patologia erroneamente diagnosticata, un grave stato di prostrazione psicologica nel paziente; oppure quando l’errata diagnosi abbia portato a una omissione di cure necessarie e/o una errata cura, con la perdita di tempo prezioso per una efficace terapia della patologia e un aggravamento della stessa).






    Risarcimento danni per errata diagnosi

    Le diagnosi sbagliate da parte dei medici rientrano tra i casi di malasanità. In determinati casi, il paziente può, quindi, richiedere un risarcimento danni per errata diagnosi (ad esempio quando l’errore abbia comportato, per la gravità della patologia erroneamente diagnosticata, un grave stato di prostrazione psicologica nel paziente; oppure quando l’errata diagnosi abbia portato a una omissione di cure necessarie e/o una errata cura, con la perdita di tempo prezioso per una efficace terapia della patologia e un aggravamento della stessa).

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      Esempio eclatante e che fece scuola quello avvenuto nel 2008 a Bologna quando venne diagnosticato ad un giovane il virus HIV. Da quando scopre di essere sieropositivo, il paziente lascia il lavoro e la fidanzata ed è costretto a cambiare vita, vivendo nell’incertezza e nella paura costante, mentre in ospedale non gli permettono di iniziare la terapia in quanto la carica virale era sempre troppo bassa. Il paziente ripete il test in un altro ospedale e risulta negativo. Gli venne riconosciuto un risarcimento danni per errata diagnosi di 200.000€.

       

      Tipi di diagnosi errata

       

      Tra i casi di malasanità rientrano anche i casi di diagnosi sbagliata da parte dei medici. Può succedere, infatti, che il medico:

      • certifichi una malattia diversa da quella di cui soffre il paziente, succede ad esempio nei casi di tumore al seno che viene scambiato non di rado per malattie che hanno gli stessi sintomi come la mastite;
      • affermi l’inesistenza di una malattia che invece è presente (“falso negativo”), può succedere, ad esempio, nei casi in cui i sanitari sottovalutino i sintomi di un infarto come il dolore toracico;
      • diagnostichi una malattia che in realtà non esiste (“falso positivo”), è il caso del giovane a cui viene diagnosticato il virus HIV per errore;
      • ritardi colpevolmente nella diagnosi.

      In questi casi è lecito per il paziente chiedere un risarcimento danni per errata diagnosi perché, laddove questo comporti danni fisici derivanti dall’avanzamento della malattia non diagnosticata o da una terapia fatta inutilmente, ovvero danni psichici come stress, depressione e ansia (per l’erronea infausta diagnosi).

      Come ottenere un risarcimento?

       

      Il risarcimento danni per errata diagnosi può essere richiesto con l’aiuto di un avvocato alla clinica o al medico che ha commesso l’errore:

      • Se il risarcimento danni viene chiesto alla clinica il percorso per ottenerlo risulterà più facile per il paziente, in quanto il termine per la prescrizione del diritto al risarcimento del danno è più lungo (10 anni) e l’onere della prova per andar esente da responsabilità è a carico della clinica: per il paziente è sufficiente provare l’esistenza di un rapporto con la struttura e il danno subito;
      • Se il risarcimento danni per errata diagnosi viene chiesto direttamente al medico che ha commesso l’errore invece: il termine di prescrizione del diritto al risarcimento è più breve (5 anni) e l’onere della prova della colpa del medico è a carico del paziente.

      Prima di chiedere un risarcimento danni per errata diagnosi tramite un’azione legale, il paziente è tenuto a:

      1. richiedere, tramite l’avvocato, la consulenza tecnica di un medico-legale che attesti l’effettivo rapporto causale tra la diagnosi sbagliata e il danno subito;
      2. tentare di risolvere la questione tramite una procedura di mediazione obbligatoria per evitare di portare la controversia in tribunale (e quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale).

       

      Un caso di errata diagnosi a Ferrara

       

      Nadia Ganzaroli è morta di cancro nel febbraio 2018. Nel 2015 dopo una Tac si accorse di alcuni linfonodi molto grandi che furono rimossi nel gennaio 2016, l’esame istologico diede esito negativo ma la donna continuò a stare male. Ripeté la Tac che non evidenziò niente di sospetto e fece gli esami del sangue che invece diedero esiti sospetti tanto da farle chiedere un nuovo controllo all’ospedale di Bologna, dove furono individuate delle metastasi ed un carcinoma ovarico. Secondo l’accusa gli errori commessi sono stati due: il prelievo dei linfonodi sbagliati e la mancata individuazione del carcinoma tramite Tac

       

      https://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2019/04/07/news/mori-per-un-tumore-la-famiglia-accusa-i-medici-di-diagnosi-sbagliate-1.30171633

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