LICENZIAMENTO PER ABUSO LEGGE 104: NUOVE TUTELE PER I LAVORATORI
Sei stato licenziato per presunto abuso nell’utilizzo dei permessi della Legge 104 ?
Le ultime sentenze del Tribunale di Bologna e della Cassazione aprono alla reintegrazione.
Scopri cosa puoi fare.
Licenziamento per abuso dei permessi Legge 104: due sentenze riaprono la strada all’annullamento
Negli ultimi mesi due pronunce – una del Tribunale di Bologna (sent. n. 731/2025) e una della Corte di Cassazione (ord. n. 23185/2025) – hanno segnato un cambio di passo importante nella tutela dei lavoratori in caso di licenziamento per abuso dei permessi legge 104/1992.
Si tratta di decisioni che riaffermano un principio fondamentale: il licenziamento non può basarsi su presunzioni o su una prova parziale dell’abuso.
La sentenza del Tribunale di Bologna: l’assenza parziale non basta a giustificare il licenziamento per abuso dei permessi Legge 104
Nel caso esaminato, un lavoratore aveva subito un licenziamento per abuso dei permessi legge 104 consistente nell’aver – secondo l’azienda – utilizzato in modo indebito cinque giornate di permesso 104.
Il Tribunale di Bologna, con sentenza n. 731/2025, ha però annullato il licenziamento, evidenziando che:
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l’uso improprio dei permessi 104 è sì grave, ma deve essere provato in modo completo e rigoroso;
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se la mancanza di assistenza è solo parziale o occasionale, e il lavoratore ha comunque dedicato tempo alla cura del familiare disabile, non può parlarsi di abuso;
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non ogni irregolarità comporta automaticamente la perdita del rapporto fiduciario.
In altre parole, il datore di lavoro deve dimostrare non solo che l’assistenza non c’è stata, ma anche che il comportamento del dipendente è stato tale da compromettere definitivamente la fiducia reciproca.
La Cassazione: l’assistenza può essere prestata anche in orari diversi dal lavoro
Un’altra decisione fondamentale è quella della Cassazione, ordinanza n. 23185 del 12 agosto 2025.
In questo caso, un lavoratore era stato licenziato per essersi recato al mare durante le ore diurne di due giornate di permesso 104, nonostante avesse assistito la madre disabile nelle ore serali e notturne.
La Corte d’Appello prima e la Cassazione poi hanno dato ragione al lavoratore, chiarendo che:
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l’assistenza al familiare non deve necessariamente coincidere con l’orario di lavoro;
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è sufficiente che il dipendente dimostri di aver prestato assistenza effettiva, anche in momenti diversi della giornata;
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l’onere della prova dell’abuso è sempre a carico del datore di lavoro.
La Suprema Corte ha quindi confermato che il diritto ai permessi 104 non ha limiti di orario e che la loro fruizione deve essere valutata caso per caso, senza generalizzazioni punitive.
Cosa cambia per i lavoratori licenziati per abuso della 104
Queste due sentenze aprono la strada a numerosi annullamenti di licenziamento, specie nei casi in cui il datore di lavoro non sia in grado di fornire prove concrete e complete dell’abuso.
Chi è stato licenziato per presunto uso improprio dei permessi 104 può quindi impugnare il licenziamento e chiedere la reintegrazione o il risarcimento del danno.
È fondamentale agire in tempi rapidi, affidandosi a un avvocato giuslavorista in grado di valutare la legittimità del provvedimento disciplinare e predisporre una difesa efficace.
Assistenza legale a Bologna per licenziamenti legge 104
Se sei stato licenziato per presunto abuso dei permessi legge 104 a Bologna o provincia, lo Studio legale Marcello Albini & Partners offre assistenza completa per:
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analizzare la legittimità del licenziamento;
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raccogliere prove a sostegno della corretta fruizione dei permessi;
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promuovere il ricorso per l’annullamento del licenziamento e la reintegrazione.
Contattaci oggi stesso per una prima consulenza: ogni caso è unico e merita una valutazione attenta, nel rispetto della tua storia e dei tuoi diritti.
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