LICENZIAMENTO PER SUPERAMENTO DEL COMPORTO: E’ DISCRIMINATORIO PER I LAVORATORI DISABILI ?
Il licenziamento per superamento del comporto può essere discriminatorio ?
Il licenziamento di un lavoratore disabile per superamento del periodo di comporto può essere considerato discriminatorio.
La recente ordinanza n. 170/2025 della Corte di Cassazione ha stabilito che applicare lo stesso limite di assenze per malattia a lavoratori normodotati e disabili può costituire una discriminazione indiretta.
Il caso: il licenziamento di un dipendente disabile
Un lavoratore con disabilità è stato licenziato per superamento del comporto avendo superato il numero massimo di giorni di assenza previsto dal contratto collettivo.
La Corte territoriale ha inizialmente ritenuto legittimo il licenziamento, affermando che il periodo di comporto uguale per tutti i lavoratori non fosse discriminatorio.
Tuttavia, il lavoratore ha impugnato la decisione in Cassazione, richiamando richiamando il principio di non discriminazione sul lavoro sancito dalla direttiva 2000/78/CE sul principio di parità di trattamento.
La decisione della Cassazione: il licenziamento per superamento del comporto è discriminatorio ?
La Suprema Corte ha ribaltato la sentenza d’appello, ritenendo che il licenziamento fosse discriminatorio perché non teneva conto della maggiore morbilità della persona con disabilità.
Secondo la Cassazione:
- Il datore di lavoro deve valutare se le assenze per malattia siano legate alla condizione di disabilità.
- Prima di procedere al licenziamento, l’azienda deve considerare accomodamenti ragionevoli, come permessi speciali o soluzioni alternative.
- Il datore deve avviare un dialogo con il lavoratore per trovare una soluzione equa, secondo l’art. 3, comma 3-bis, del D.Lgs. 216/2003.
Il licenziamento per eccesso di assenze: obblighi del datore di lavoro
Questa pronuncia rafforza le tutele per i lavoratori con disabilità, imponendo ai datori di lavoro un’attenta valutazione prima di procedere con un licenziamento per superamento del comporto.
Le imprese devono quindi:
✅ Verificare se le assenze sono legate alla disabilità.
✅ Adottare misure di tutela e soluzioni personalizzate.
✅ Evitare licenziamenti automatici che potrebbero risultare discriminatori.
Conclusioni
L’ordinanza n. 170/2025 conferma un principio fondamentale: il diritto del lavoro deve garantire un’uguaglianza sostanziale e proteggere la dignità del lavoratore disabile.
Le aziende devono agire con cautela per evitare il rischio di contenziosi e sanzioni.
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