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Farmaco al paziente allergico: responsabilità di medico e infermiere capo sala (Cass. civ. sent. n. 2192/15)

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19/01/2015

 

Il caso sottoposto all’esame della Corte vedeva un medico ospedaliero che aveva prescritto un antibiotico ad un paziente ricoverato in vista dell’intervento, benché allergico allo stesso.

Il farmaco veniva, poi, materialmente somministrato dall’infermiere caposala.

L’uomo era morto nel giro di un paio d’ore.

Dell’omicidio colposo è stato chiamato a risponderne anche l’infermiere caposala che aveva materialmente somministrato il farmaco perché presente all’intervista con il paziente, quando quest’ultimo aveva manifestatola sua intolleranza all’amoxicillina.

In capo all’infermiere “caposala” sussiste una specifica posizione di garanzia rispetto all’incolumità del paziente, in virtù della particolare qualifica professionale di vertice rivestiate in forza della quale non può somministrare farmaci prescritti dai medici di reparto in modo meccanicistico e acritico, ma deve sempre collaborare con i medici stessi, richiamando l’attenzione su eventuali errori percepiti o percepibili. E ciò a maggior ragione se egli è presente al momento dell’intervista con il paziente, prima del ricovero, quanto questi rende note eventuali intolleranze.

Del resto, la cartella clinica e la scheda di terapia del paziente è sempre visibile a tutto lo staff medico e il caposala ha il dovere di effettuare un ulteriore controllo prudenziale.


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AUTORE - Studio Legale Albini