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Responsabilità medica e concorso di colpa del paziente (Corte d’Appello, Roma, sent 11/03/2015 n° 1667)

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03/06/2015

 

Il concorso di colpa del paziente consistito nell’essersi procurato la lesione che ha reso necessario l’intervento sanitario, riduce proporzionalmente la responsabilità del medico.

È questo, in estrema sintesi, il principio espresso dalla Corte di Appello di Roma nella sentenza n. 1667 del 2015, resa nel delicato settore della responsabilità civile in campo medico.

Nella fattispecie, la ricorrente riferiva di “essersi impigliata con l’anello del quarto dito della mano sinistra ad un cancello causandosi la lesione (consistita nello scuoiamento del dito)” dalla quale residuava, all’esito dell’ intervento sanitario, la deformazione anatomica del dito, la perdita di sensibilità e capacità di prensione, l’assenza di articolazione e cicatrici.

In primo grado, parte convenuta veniva condannata al risarcimento del danno (quantificato in € 82.240,86) in quanto “nonappare inverosimile ritenere che una tempestiva e corretta diagnosi ed una tempestiva e corretta terapia avrebbero verosimilmente evitato l’evento negativo”.

La Corte d’Appello, in parziale riforma della sentenza impugnata, ha statuito che “i detti postumi sono il frutto quanto meno del concorso del fatto colposo della danneggiata, che per propria evidente negligenza–distrazione si è provocata lo scuoiamento del dito”.

Pertali ragioni, la misura del risarcimento è stata contenuta in €16.000.


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AUTORE - Studio Legale Albini