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MOBBING, registra conversazioni di colleghi per provarlo: sì al licenziamento (Cass. civile, sez. lavoro, sentenza 26143/13).

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10/02/2014

 

E’ legittimo il licenziamento del dipendente che registra di nascosto e diffonde le conversazioni dei colleghi, utilizzandole per una denunzia di mobbing nelle sedigiudiziarie.

Nel caso in esame, il ricorrente era stato licenziato in quanto aveva registrato le conversazioni dei colleghi, ad insaputa degli stessi ed inviolazione del loro diritto di riservatezza, per dimostrare il mobbing.

Avverso tale licenziamento, il dipendente aveva proposto impugnazione, respinta sia dal Tribunale sia dalla Corte d’appello che dalla Cassazione in quanto il ricorrente aveva tenuto “un comportamento tale da integrare una evidente violazione del diritto alla riservatezza dei suoi colleghi, avendo registrato e diffuso le loro conversazioni intrattenute in un ambito strettamente lavorativo utilizzandole strumentalmente per una denunzia di mobbing.

”Alla luce di tutto ciò era venuta meno, nei confronti del ricorrente, quella fiducia che è elemento indispensabile per lo svolgimento dell’attività lavorativa, essendo stato irrimediabilmente compromesso il rapporto fiduciario tra il dipendente e datrice di lavoro. Per tali ragioni, confermando le motivazioni della Corte d’appello, la Cassazione ha rigettato il ricorso e condannato il ricorrente al pagamento delle spese del giudizio.


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AUTORE - Studio Legale Albini