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Moglie ricca tenuta a versare maxi “assegno di divorzio” all’ex marito manager che aveva abbandonato il lavoro

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Anche all’ex marito, al ricorrere delle condizioni di legge, può essere riconosciuto il diritto all'”assegno di divorzio” che gli garantisca lo stesso “tenore di vita goduto in costanza di matrimonio” o lo remuneri dei sacrifici e delle rinunce lavorative effettuate in costanza di matrimonio nell’interesse e a vantaggio della famiglia (funzione perequativa – compensativa dell'”assegno di divorzio“).

 

Nel caso oggetto di pronuncia della Suprema Corte le condizioni per offrire all’ex marito le stesse garanzie, in genere assicurate alle ex mogli, c’erano tutti e la Corte di Cassazione ha riconosciuto l'”assegno di divorzio” in favore dell’ex marito che durante il matrimonio aveva abbandonato la posizione di manager per prendersi cura di un figlio disabile e della prestigiosa casa dell’ex moglie.

 

La moglie, al contrario, durante il matrimonio aveva mantenuto il lavoro e poteva contare su proprietà immobiliari e su una famiglia di origine facoltosa.

 

Alla fine del matrimonio l’uomo aveva tentato un reinserimento nel mondo del lavoro senza successo (anche per la costante evoluzione del settore informatico dal quale era rimasto ai margini per anni).

 

A cinquanta anni, non diversamente da quanto accade per molte donne, non era riuscito a reinserirsi nel mondo del lavoro.

 

Per la Suprema corte la donna deve assicurare l’alto tenore di vita goduto dall’ex durante il matrimonio.

 

 

Avv. Maria Cristina Camodeca

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AUTORE - Marcello Albini